Ecco una lista di 5 cose fastidiose su Destiny 2 che potrebbero cambiare ora che Activision non ha più controllo sul gioco.
1: DLC e Espansioni rilasciati prima del dovuto
Nel corso della sua storia il contenuto aggiuntivo di Destiny è stato regolare e coerente con quello che era il gioco, e per questo bisogna accreditare Activision. Tuttavia il contenuto che è uscito non è sempre stato di alta qualità.
L’esempio migliore e punto più basso dei DLC è stato sicuramente Curse of Osiris (La Maledizione di Osiride) che non solo ha distrutto i sogni dei giocatori di un’incursione (Raid) in stile Mercurio / Antico Egitto, ma non ha nemmeno risolto i grossi problemi che affliggevano Destiny 2 a qualche mese dal rilascio. Questo perchè La Maledizione di Osiride era destinato ad uscire a Dicembre, non importa come stesse andando il gioco, Bungie e Activision avevano già stabilito le date di uscita dei contenuti, portando Bungie a non dedicare abbastanza tempo e risorse per risolvere i problemi del gioco.
Ora che Bungie non ha più nessuno a cui fare conto se non se stessi e gli appassionati, potrà decidere dove mettere le proprie risorse e come gestire il rilascio dei contenuti aggiuntivi. Questo vuol dire che se hanno bisogno di spostare delle risorse da Destiny 3, o decidere di non svilupparlo completamente e continuare ad espandere Destiny 2, possono farlo senza fare conto a nessuno e senza aver bisogno di dare spiegazioni sul perchè si è preferito ritardare il nuovo contenuto, che solitamente porta più introiti.
Tuttavia anche con le varie pressioni di Activision di rispettare un rigido programma di rilascio, Bungie ha provato a tutti le proprie capacità di rilasciare contenuti eccellenti, l’esempio più recente lo abbiamo con l’espansione di Forsaken (I Rinnegati). Sarà interessante vedere cosa sapranno fare ora che sono completamente liberi di agire.
2: Soddisfare i non appassionati
Prima di andare avanti voglio che sia chiaro che non sto parlando dei giocatori “casual”, così come vengono chiamati nelle community di Destiny, con il termine “non appassionati”. Vi è una grossa differenza tra chi non è appassionato a un titolo, e chi non dedica ore allo stesso gioco per qualsiasi motivo.
E non c’è nulla di male nell’essere un giocatore “casual”, vi sono molte persone che per lavoro, o studio non riescono a completare tutti gli engrammi potenti settimanali e a completare il raid, o che ad oggi non hanno tutte e quattro le Forge dell’Armeria Nera sbloccate, ciò non toglie che non vedano l’ora di tornare a casa per giocare. E in questo Bungie è riuscita a fare davvero un buon lavoro, riuscendo a far divertire anche chi non è un giocatore “hardcore” del titolo o chi ha poco tempo.
Quello che sto cercando di dire è che non voglio vedere Destiny compromettere la propria anima, creata nel primo titolo, in alcun modo nel tentativo di piacere di più alle persone che non si godranno mai il gioco. Così come si è cercato di fare al lancio di Destiny 2 dove dopo che la scintilla iniziale che si ha avuto per un nuovo titolo sul mercato si è spenta, ha quasi affondato il gioco. A malapena ci stava qualcosa da grindare, un obbiettivo da ottenere. Le esotiche e gli equipaggiamenti leggendari venivano praticamente distribuite a tutti, e non vi era nessun motivo per giocare continuamente. Inoltre le esotiche non avevano personalità, sembravano solo armi leggendarie con uno sfondo giallo. La colpa non può essere attribuita completamente a Activision, le scelte dei contenuti da mettere nel gioco continuava ad averla Bungie per quel che ne sappiamo.
Tuttavia abbiamo visto che Bungie ha imparato da propri errori e ha o iniziato a riscattarsi nell’ano due di Destiny 2. E ora che quest’ultimo e a metà del suo ciclo di vita e Destiny 3 non è troppo lontano, non c’è più nessuno in giro a spingere Bungie a vendere il gioco ad una fetta di utenti a cui il genere di Destiny potrebbe non piacere mai. E possono concentrarsi sulla creazione della migliore esperienza possibile per le persone che hanno aderito alla serie sin dal primo gioco, o che si sono innamorati con Destiny 2 provandolo per la prima volta su PC.
3: Pervasività dell’Everversum
Se pensate che Bungie eliminerà l’Everversum ora che Activision è andata via, ho delle brutte notizie per voi. Non succederà mai. E’ semplicemente troppo comodo, sicuro e consistente come flusso di guadagni per eliminarlo completamente. Ed ora che non vi è più Activision a pagare per lo sviluppo del gioco vi sono grosse possibilità che Bungie lo utilizzi ancora di più come fonte di rendita. Tuttavia, ora ha anche la libertà creativa di non renderlo pervasivo come lo era per un breve momento all’inizio di Destiny 2, quando ancora negli eventi non esistevano Engrammi Luminosi specifici e ogni cosmetico costava argento.
Una cosa è certa, se le cose non fossero cambiate in Destiny 3 è molto probabile che vi sarebbero state ancora più microtransazioni rispetto a quelle di Destiny 2, visto che Activision non era per nulla contenta di come quest’ultimo stesse andando, nonostante sia stato per qualche mese il gioco più venduto su PS4.
Detto ciò quindi è improbabile che Bungie rimuova tutte le microtransazioni del gioco in una volta, o ne rimuova qualcuna. E’ più giusto prepararsi a qualche nuovo metodo di monetizzazione del gioco.
Certo è un po’ fastidioso che alcuni cosmetici siano chiusi dietro l’Everversum, ma sempre questo rimangono, cosmetici, e per ora Bungie è riuscita ad avere un buon compromesso tra quanto bisogna spendere per l’argento e cosa si può prendere “gratuitamente”. Aggiungendo nuovi modi di ottenere la Polvere Luminosa, con cui si comprano gli oggetti, o bilanciando correttamente quanti Engrammi Luminosi ottieni salendo di livello.
4: Avversità al Rischio
Sicuramente una delle cose più frustanti dell’essere un appassionato di Destiny fino a poco tempo fa, è che Bungie non ha mai preso il rischio di rilasciare qualcosa di nuovo e innovativo. Le Espansioni e i DLC stavano iniziando ad avere la stessa formula, una piccola storia da seguire, qualche assalto nuovo, qualche equipaggiamento esotico, e se eravamo fortunati una nuova incursione.
Questo fino all’arrivo di Forsaken (I Rinnegati) dove le cose sono cambiate drasticamente, Bungie ha rilasciato una nuova modalità mai pensata da altri sviluppatori ossia Azzardo (Gambit), l’area finale del gioco, La Città Sognante (The Dreaming City) ancora oggi continua ad evolversi a mesi dall’uscita dell’espansione rivelando nuova storia per i più appassionati e ruotando le attività da fare settimanalmente.
E con l’Armeria Nera (Black Armory) e in generale il nuovo modo di gestire i DLC per quello che abbiamo visto per ora Bungie ha continuato a rischiare. L’Armeria ha introdotto le Forge con un loro nuovo modo di giocare e contenuti pensati per gli appassionati più dedicati, non per chi gioca ogni tanto. Al punto che una delle sue missioni ha richiesto più di 48 ore per essere risolta. E la community si è divisa in due sul fatto che fosse una buona mossa o meno.
Noi della redazione abbiamo apprezzato il tentativo di provare qualcosa di nuovo, e ora che Activision non è più presente, non c’è nessuno a mettere pressioni a Bungie di rispettare un copione. Se Bungie vuole scatenarsi con Destiny 3 rivoluzionando completamente la struttura del game play, possono farlo se questo è quello che ritengono più giusto per la serie. Sarà sicuramente interessante vedere cosa faranno per i 2 DLC che conosciamo e che dovrebbero essere rilasciati nel corso del 2019.
5: La Morte inevitabile di Destiny
E infine, parlando della salute a lungo termine della serie, arriviamo al nostro ultimo punto. Ora che la collaborazione con Activision è finita Bungie è libera di fare quello vuole. Non c’è nulla a fermarla dal mantenere la serie di Destiny viva per tutto il tempo che vuole e ritiene necessario. Invece, se la collaborazione fosse stata un successo e le due compagnie avessero deciso di rimanere insieme, era inevitabile che Bungie lasciasse Destiny a morire, ricordiamo che secondo il contratto che aveva con Activision, Destiny 3 sarebbe stato l‘ultimo della serie.
Tuttavia Destiny non è immortale e prima o poi vedrà il suo ultimo titolo, ma credo che questo divorzio con Activision dia alla serie qualche anno di vita.
E chissà magari con Destiny 3 o già da Destiny 2 al posto di lasciare indietro il titolo, Bungie potrebbe creare un gioco capace di essere lasciato in “modalità manutenzione” per un lungo periodo di tempo aggiungendo contenuti continui. Qualcosa tipo un vecchio MMORPG come Final Fantasy XI o World of Warcraft che ancora splende dopo quasi 20 anni.
Certo Final Fantasy XI è ben oltre il suo apice e Square Enix si è spostata su Final Fantasy XIV, così come Bungie un giorno si sposterà ad un prossimo titolo, tuttavia Final Fantasy XIV ha già quasi 10 anni. Entrambi i titoli citati FF XIV e WoW continuano a prendere aggiornamenti regolari che fanno tornare vecchi utenti e ne portano di nuovi. Non dovrebbe essere una cosa troppo difficile da realizzare per Bungie, ora.
Certo sarebbe bello che Destiny resti per sempre sotto i riflettori, ma questo è ancora da vedere e al momento poco realistico. Tuttavia mi sento molto meglio a pensare che è Bungie a controllare quando uccidere la serie piuttosto che Activision, questo è sicuro.