Come finisce Hellblade: Senua’s Sacrifice

Riusciremo a portare in vita Dillion?

Il viaggio che ci ha condotto al regno di Hela è stato estremamente doloroso, sotto tutti i punti di vista immaginabili: abbiamo dovuto sconfiggere orde di guerrieri furenti, divinità capricciose ed ingannatrici e creature mostruose.

Numerosi anche gli enigmi, i labirinti ed i puzzle con cui ci siamo dovuti confrontare per riuscire ad avvicinarci alla meta, correndo sempre e comunque il rischio di smarrire la via o di perdere la speranza, a causa dell’oscurità che continuava a metterci alla prova nel corso dell’avventura, facendo leva sulla nostra paura di fallire.

Recuperata la spada di Odino e sconfitto Garm (il guardiano che ci perseguitava alle porte del regno di Helheim), finalmente ci troveremo di fronte al cancello che ci condurrà allo scontro finale, il quale dovremo “riparare” risolvendo l’ennesimo enigma basato sulla prospettiva e sull’illusione, e sconfiggendo i guerrieri che si manifesteranno sul ponte nel momento esatto in cui ci appresteremo ad attraversarlo.

Come si affronta la Morte?

Scoperta la tragica verità sulla morte di nostra madre, colme di rabbia cominceremo a correre contro Hela nonostante i numerosi nemici che ci verranno scagliati contro. Tuttavia, giunta proprio davanti alla dea, verremo inevitabilmente sopraffatti. Quando Hela si inginocchia davanti alla giovane con in mano la spada Gramr, Senua le dice di aver capito che lei non è altro che un’illusione della sua mente, ma le chiede comunque di resuscitare Dillion in cambio di diventare sua servitrice per l’eternità. Tuttavia Hela non risponde, e un vortice intenso di emozioni comincia a scorrere nella mente di Senua, che le chiede allora di ucciderla in quanto non ha più niente da perdere. Hela la trafigge dunque con la sua stessa Gramr, e, presa la testa di Dillion, la lascia cadere una volta giunta sul bordo.

Nel momento in cui la visuale si sposta nuovamente su Hela, al suo posto compare Senua, viva perché tutto il viaggio compiuto da Senua fino a questo momento era forse frutto della sua mente, ma invero l’ha aiutata a superare la morte di Dillion e a fare pace con sé stessa e il suo passato, accettando le voci nella sua testa non come una maledizione o sintomo di corruzione, ma una parte di sé. Lasciandosi alle spalle l’immagine di Helheim all’orizzonte, Senua ci inviterà a seguirla ancora (insieme alle Furie) poiché vi sono altre storie che meritano di essere raccontate.

Come ho già indicato nella scheda relativa a questo titolo nella sezione *ARCHIVIO*, il titolo mi ha appassionata per la trama e la prospettiva nuove nel loro genere, tuttavia è stata un’esperienza estenuante nella sua totalità, a causa delle sue continue ripetizioni.

Lo scontro finale conferma questa mia impressione, ripresentandoci ancora una volta gli stessi guerrieri e nemici da affrontare, con l’unica differenza che qui la nostra sconfitta è prevista e necessaria per l’evoluzione della nostra Senua.

Voi come avete affrontato questa macabra ed inquietante avventura?

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