350 euro al mese ad ogni cittadino: ecco la proposta di Giorgia Meloni

Il concetto di welfare è molto ampio e passa inevitabilmente dall’assistenzialismo che risulta essere qualcosa di necessario ma anche fortemente politico, come risulta evidente in queste settimane, con il governo capitanato dalla Premier Giorgia Meloni che come del resto annunciato poco dopo le elezioni ha di fatto ordinato la “dismissione” del sempre discusso Reddito di Cittadinanza, iter che già era stato avanzato. Al suo posto, seppur in forma diversa, è già realtà il bonus economico fatto di 350 euro al mese per il cittadino che percepiva il Reddito di Cittadinanza.

350 euro al mese

Ma come funziona la proposta, concretizzata da Giorgia Meloni?

Vediamolo assieme

350 euro per ogni cittadino? Ecco come funziona la nuova idea del governo

350 euro al mese

Il Reddito di Cittadinanza ha costituito un esperimento fallito dal punto di vista dell’integrazione al mondo del lavoro, di contro però ha permesso alle fasce meno abbienti di poter contare su una forma di reddito minimo mensile, seppur legato ad alcuni obblighi. Poche cose sono state più divisive nel nostro paese come questa forma di assistenzialismo, considerato dagli schieramenti conservatori come qualcosa di non positivo e “destabilizzante” dal punto di vista dell’incentivo per cercare un impiego, mentre i partiti più progressisti, oltre al Movimento 5 Stelle che è considerato il “fautore” del RdC, hanno espresso grande preoccupazione in merito all’abrogazione della formula.

Tantissimi nuclei familiari, oltre 11 mila si sono visti sospendere il reddito, con in particolare le regioni di Campania, Sicilia e Lazio. Al posto del RdC è stata già formulata la misura Sostegno Formazione e Lavoro (SFL) è impostata sul trovare lavoro ed è quindi dedicata a chi percepiva il reddito fino a poco tempo fa, sotto forma di 350 euro al mese per 12 mesi, anche se per ottenerlo i cittadini dovranno aderire al programma SFL, cioè Supporto Formazione e Lavoro, una tipologia generalizzata dii funzioni di integrazione e ripristino del singolo cittadino al mondo del lavoro, almeno nelle intenzioni, qualcosa di più efficace rispetto al mai realmente decollato contesto dei navigators.

Tra i principali requisiti spicca l’età anagrafica, potranno infatti accedere ai 350 euro mensili per 12 mesi dal momento dell’accettazione della domanda coloro che hanno  tra i 18 e i 59 anni ed avere un Isee non superiore ai 6mila euro, inoltre i giovani dovranno dimostrare di essersi impegnati con un numero sufficiente di “visite” alle varie agenzie del lavoro.

Attualmente le domande non sono ancora effettuabili, lo saranno attraverso i vari Patronati / Caf, a partire dal 1° settembre 2023, oltre che su un portale ufficiale.