Beyond Good And Evil

Beyond Good And Evil

Piattaforma: Microsoft Windows, Playstation 2, Xbox

Data di uscita: novembre 2003

Genere: avventura dinamica

Produttore: Ubisoft

Descrizione: 

Il titolo si presenta in tutta la sua semplicità, di fatto un gioco di avventura di cui vestiremo i panni della protagonista Jade, una reporter unica, famosa per il suo spirito combattivo. Nel corso dell’avventura verremo coinvolti in combattimenti e missioni più stealth, potremo comunque scegliere come affrontare le varie situazioni, che aumenteranno di difficoltà a mano a mano che ci avvicineremo alla fine. Nei combattimenti comunque potremo destreggiarci con due armi: il Daï-jo, un’asta energetica, e il lancia GyroDisk, un potenziamento per la macchina fotografica che può sparare dei dischi di energia

Per arrotondare, oltre alle missioni secondarie e ai vari magazzini da saccheggiare, potremo anche fotografare tutte le creature del pianeta, partecipando così al progetto di una scienziata.

Personaggi principali: 

Jade: è una ventenne che vive in un vecchio faro, in un anonimo arcipelago di Hillys, con lo zio adottivo Pey’j. Qui i due gestiscono un orfanotrofio dove ospitano i figli di coloro che sono stati rapiti dagli alieni; inoltre gestiamo un’agenzia di investigazione privata.

Pei’j: lo zio adottivo di Jade, è un Sus Sapiens cioè un ibrido tra un suino ed un essere umano. Si è preso cura di Jade per tutta la vita ed è un abile meccanico.

Doppia H: membro della Rete IRIS, ex-sergente dell’Esercito Regolare di Hyllis, diventerà il nostro nuovo compagno di squadra a seguito del rapimento di Pei’j.

Cenni alla storia: 

L’inizio del titolo ci vuole al faro, dove Jade e lo zio vivono: subito vengono attaccati da un gruppo di Dom’Z e non riescono ad attivare lo scudo a causa dei debiti con la compagnia. Di conseguenza la giovane si prepara al combattimento e riesce a mettere in salvo la struttura; in seguito vengono intervistati dalla TV e Pey’j fa una sfuriata per il “tempismo”delle squadre Alfa, che sembrano arrivare sempre con tutta la cala, come se non fossero realmente intenzionate a fermare gli attacchi.

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