Alice: Madness Returns

Alice: Madness Returns

Piattaforma di gioco: Playstation 3, Xbox 360, Microsoft Windows

Data di uscita: 16 giugno 2011

Genere: avventura dinamica

Produttore: Electronic Arts

Descrizione: 

Dovremo nuovamente avventurarci nel Paese delle Meraviglie: tuttavia questa volta è quasi completamente in rovina, in parte corrotto ed in parte distrutto dal Treno Infernale.

Alice dovrà affrontare diversi nemici e risolvere svariati rompicapi, addentrandosi sempre più in profondità, nella speranza di riuscire a ricordare.

Personaggi principali:

Alice: la giovane protagonista, costretta a giostrarsi tra il mondo reale e il Paese delle Meraviglie, nella speranza di acquisire nuovamente i ricordi riguardo il tragico incidente nel quale perse gli amati genitori e la sorella.

Dottor Angus Bumby: l’antagonista principale, in primo luogo agisce come psichiatra di Alice dopo che la ragazza ha lasciato il manicomio Rutledge. Gestisce anche un orfanotrofio, di cui segue i pazienti e li cura con l’ipnosi, come fa con la stessa Alice. Infine la ragazza si ricorderà tutto e capirà che è proprio lui che ha assassinato la sua famiglia, oltre che a tormentare i poveri orfani per poi venderli ai pedofili.

Infermiera Witless: ex infermiera del manicomio Rutledge, riesce a far mettere in cura Alice dal dr. Bumby e per questo ricatta la giovane, chiedendole denaro (e minacciando di farla nuovamente rinchiudere).

Balia Sharpe: colei che si è presa cura della piccola Alice dopo la tragica dipartita dei suoi genitori. Attualmente è costretta a prostituirsi, a causa della crisi economica.

Cenni alla storia: 

La giovane Alice è in preda ai deliri, il medico da cui è in cura (il dr. Bumby) le consiglia di dimenticare e di relegare all’oblio tutti i tristi ricordi, ma la giovane non riesce a lasciar perdere. Nel corso del gioco alternerà momenti di lucidità e momenti di follia, in cui appunto ci daremo all’esplorazione delle varie zone nel Paese delle Meraviglie, nella speranza di riuscire a ricordare e di ristabilire un minimo di sanità mentale.

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