Destiny Lore – Varie interpretazioni sull’arrivo del Viaggiatore

Tra libri di Lore, pagine stesse di storia nel gioco e teorie fatte dai giocatori ci sono varie ipotesi sul Viaggiatore.

Una di queste arriva da Saint-14, un famoso Exo dell’Avanguardia dei Titani. Questo campione afferma che l’Oscurità sia un esercito invasore. Una forza aliena con incredibili poteri. Altri credono che la stessa Oscurità derivi da chi ha rigettato la Luce del Viaggiatore.

La tesi di Ulan-Tan, un controverso stregone della Simmetria considera l’Oscurità un Potere simmetrico a quello del Viaggiatore. Questa infatti è necessaria per bilanciare l’universo. Seguendo questa tesi, il Viaggiatore ha dato tutto per salvare la razza umana ed ora tocca a questa prendersi cura del Viaggiatore.

Il Grimorio di Destiny dal canto suo afferma che l’Oscurità è un entità tecnologicamente avanzatissima. Chi aderisce a questa teoria crede che l’universo sia una simulazione che permette ad entità dall’intelligenza avanzata di guadagnare poteri a discapito dei deboli.  La “clausola acatalessica”, invece, propone che siamo intrinsecamente incapaci di comprendere l’Oscurità esattamente come molti altri concetti. Un altra teoria che si lega a queste è la dottrina prassica che suggerisce di fermare lo studio dell’oscurità e di concentrarsi sui metodi per combatterla. Tenete conto però che il Grimorio di Destiny  è sconnesso da bungie e dunque non offre le teorie veritiere che hanno spinto gli sviluppatori a creare il gioco.

Alcune altre posizioni sono dichiarate eretiche in quanto vanno a dichiarare che il crollo dell’Eta del Oro sia effettivamente dovuto al Viaggiatore. Questo infatti sapeva dell’arrivo dell’Oscurità e sperava che il sistema solare si sacrificasse per esso. O perlomeno avrebbe combattuto in suo nome.

Vi lasciamo per finire un interessante affermazione del Culto della Stella Binaria:

“Ho fatto dei preparativi.
Se venissi sconfitto, saprei che la mia comprensione dell’universo è incompleta e non riuscirei a prevedere una strategia o un nemico. (Forse Taox, se è ancora viva.)
Se venissi sconfitto, saprei che la mia morte perverrà per qualcosa di grandioso. Qualcosa che brama la forza, che ama ciò che amo, cioè il Profondo, un principio e un potere, il versatile, proteiforme bisogno di adattarsi e sopravvivere, di voler plasmare l’universo per questo scopo, di mutarlo, riprogettarlo, collaudarlo e iterarlo in modo che possa vincere su tutto, che possa afferrare l’esistenza e tenerla stretta, con la certezza di conoscere tutto e di sapere che nella vita bisogna soltanto vivere. Qualcosa con due facce, ma una sola forma. Una faccia mostra l’obiettivo, il quale è ovvio, e l’altra la volontà di sacrificare cose e idee per una singola missione, un singolo obiettivo di diventare una forma che non cederà, con una dedizione totale alla sopravvivenza, per scegliere la lama giusta, saper dove infliggere il taglio, e concedere alla fame di diventare la tua arma.
Preparerò dunque un libro, una mappa che condurrà a quest’arma. E chiunque mi ucciderà, leggerà questo libro alla ricerca dell’arma, e giungerà a comprendermi, le mie origini e i miei scopi. E così prenderanno la mia arma e la useranno, brandendo l’arma che è tutto ciò che sono.
Saranno armati del mio passato, del mio futuro, e del mio presente (il quale è un’arma, un’arma che prende tutto ciò che può, un’arma legata al male), e abbracceranno me, Oryx, il Re dei Corrotti.
Loro diverranno me e io diverrò loro, sconfiggendoci a vicenda, correggendoci a vicenda, fondendoci per diventare una singola filosofia onnipotente. Così sarò sicuro.
Vivrò per sempre.”

 

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