Sea of Thieves va a ridefinire il social gaming in un periodo di “social distancing”

A volte le chat di gioco possono fare paura, ma in Sea Of thieves potrebbe essere essenziale

Non è un segreto che il titolo a tema pirati di Rare sia uscito in un modo abbastanza altalenante. Alcuni giocatori non vedevano abbastanza contenuti nel titolo. Altri non vedevano uno scopo per tornare a giocare. Altri invece si sono abituati cosi tanto al gioco da poter dire agli altri esattamente cosa dovevano fare per divertirsi e giocare.

Sea of thieves, effettivamente è un titolo dalla chat con il “funzionamento al contrario”. Il team afferma che offre “strumenti e non regole”. Spetta al giocatore lanciarsi nel gioco, e decidere la loro storia,la loro avventura e sopratutto come usare questi strumenti. I contenuti tradizionali sono al rovescio. La chat ora è quasi un brivido,interagire con altri giocatori è molto differente rispetto ad un gioco tradizionale.

Questa ideologia va contro molti principi base del gaming come lo conosciamo ora. I giocatori non abituati a questa tipologia di gioco, o semplicemente ad un gioco dalle idee diverse lo hanno abbandonato ed additato come noioso e ripetitivo. Nel bene o nel male, Sea of Thieves  è un gioco diverso dagli altri che presenta un mondo ed un gameplay totalmente diverso dal solito. Bisogna lasciare quella zona di Comfort ed andare incontro al brivido di un gioco diverso.

Il Social è indispensabile in Sea of Thieves

Tutti abbiamo una zona di comfort. Che sia aprire una sala chiusa con il nostro solito gruppo di amici o avviare una partita in giocatore singolo. Entrambe queste opzioni ci isolano in modo diverso. In alcuni casi è assolutamente normale chiudersi in questa calda ed accogliente zona comfort. Quello che caratterizza Sea of Thieves è l‘invito ad abbandonare questa zona, e richiede anche qualcos’altro. 

Comunicare con il proprio equipaggio per poter attraccare in sicurezza o affrontare delle disavventure è esaltante ed impone delle responsabilità da tutte le parti. Che la tua banda sia composta da amici o sconosciuti online ognuno ha la sua sfilza di doveri. Se avete accumulato moltissimi tesori ma nessuno di voi si è occupato dello scafo e relative falle potreste perdere tutto. Sembra frustante, ma invece fa parte delle responsabilità della ciurma. Inoltre in pochi giochi ho visto un senso di cameratismo tale.

Questo è un gioco di pirati. Qui la chat si dimostra utile. Quando si vede un marinaio su un isola non si sa bene con chi si ha a che fare. Che sia un marinaio in cerca di avventure? Un solitario? Oppure una canaglia mandata a distrarvi mentre la sua ciurma affonda la vostra nave. Qui una conversazione può rivelarsi davvero utile. Difatti potreste capire le intenzioni di una persona dalla chat. Queste conversazioni avvengono costantemente nel gioco.

Questo può aiutare in altri modi?

Ad esempio, tutto questo può andar bene per una persona affetta da ansia sociale? Possono ottenere qualcosa da questa logica diversa del titolo? Non sono un terapista e non voglio assumerne i panni, ma credo che lentamente il gioco possa aiutare a superare alcuni dei problemi di queste persone. Il gioco costringe infatti a socializzare per trarne il massimo. La natura della chat ed il modo in cui tutti lavorino assieme possono creare delle interazioni confortanti e produttive. 

Attenzione: non sto gridando ai quattro venti che Sea of Thieves cura l’ansia sociale. Credo però che alcune caratteristiche di questo possa aiutare chi è disposto a cambiare. Nel mio caso ho avvertito nei cambiamenti nella mia visione del gaming in generale dopo aver solcato i mari. Ed ammetto di aver cercato altri titoli di questo tipo dopo aver provato Sea of Thieves. 

Però ovviamente non è tutto rose e fiori, sono consapevole di tutte le lamentele presenti, però volevo vedere il bicchiere mezzo pieno per lo meno in questo articolo. 

 

 

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