Recensione Devil May Cry 5

Dinastia Demoniaca

A 11 anni dall’uscita del quarto capitolo su Play Station 3, Xbox 360 e PC, Dante e Nero tornano in azione per un altro massacro di demoni in grande stile.

Questa volta però non sono da soli, ma ad accompagnarli troviamo anche V, nuovo personaggio giocabile con uno stile di combattimento tutto suo.

Questo capitolo riuscirà ad issarsi come capostipite della saga oppure sarà solo un misero tentativo di tenere vivo un brand storico Capcom?

La Trama e Personaggi

Devil May Cry 5 incomincia molti anni dopo la fine del 4 con la comparsa nella città di Red Grave City del Qliphoth, un gigantesco albero infernale dove Dante, Nero e V assieme al duo femminile Trish e Lady dovranno entrare per sconfiggere Urizen, il re dei demoni.

La storia per quanto abbastanza semplice presenta dei buoni colpi di scena e sviluppi molto interessanti,andando ad approfondire il passato di Dante e dando più consapevolezza e importanza a Nero nel proseguimento. Non posso dire però di aver apprezzato il modo in cui l’intera vicenda è narrata. L’eccessivo uso di flashback tende a far perdere il filo della vicenda e le figure femminili Trish e Lady risultano veramente molto marginali. Fortunatamente la new entry Nico, nostra venditrice di fiducia, riesce ad avere una maggiore presenza e coinvolgimento.

Da sottolineare anche la presenza di un filmato riassuntivo di tutte le vicende della saga che permette anche ai nuovi giocatori di capire piuttosto bene ciò che è successo nei capitoli precedenti.

Il Gameplay e Combat System

L’elemento cardine che ha fatto spiccare Devil May Cry all’interno del panorama videoludico è sempre stato il combat system frenetico, variegato e allo stesso tempo abbastanza semplice e intuitivo. Il giocatore oltre a dover sconfiggere i numerosi demoni che tenteranno di ostacolarlo dovrà farlo nella maniera più spettacolare possibile cercando di concatenare numerosi e diversi colpi, schivando allo stesso tempo gli attacchi nemici. In questo modo la votazione che parte da D si alzerà fino a raggiungere il grado SSS, quello più alto. A fine missione il giocatore riceverà un voto che si baserà sul punteggio delle combo ottenute.

Per i nuovi giocatori c’è la possibilità di utilizzare l’opzione di combo automatiche che gli consentirà di effettuare spettacolari combinazioni di attacchi in modo molto più semplice. Sebbene questa possa essere un’ opzione utile la prima volta che si affronta la storia, andando avanti ci si rende conto quanto questo sistema possa essere eccessivamente invasivo andando perfino a cambiare lo stile di Dante quando magari non vogliamo. Consiglio quindi di giocare il titolo con le combo manuali (che è il modo su cui si basa la vera esperienza di gioco) per padroneggiare al meglio il sistema di combattimento. Oltretutto a fine missione in caso avessimo usato il sistema di combo automatiche riceveremo un piccolo malus alla valutazione complessiva.

A rendere il tutto più vario e spettacolare abbiamo ovviamente i tre personaggi che controlleremo a turno durante il proseguimento della storia e che hanno un approccio al combattimento ben differenziato tra loro, fornendo quindi un’ esperienza di gioco più ampia rispetto ai predecessori.

Il giovane cacciatore di demoni Nero

Rivestire i panni di Nero in questo Devil May Cry non spiazzerà molto i giocatori che hanno giocato al capitolo precedente della saga. Il braccio demoniaco che lo caratterizzava è stato sostituito con uno meccanico, ma la sua funzione è molto simile. Come con gli altri personaggi è possibile agganciare i demoni in modo da averli sempre sotto mira, vedere la loro energia e per schivare lateralmente i colpi, ma a tutto questo si aggiunge la possibilità di usare lo Snatch, un cavo che viene lanciato dal nostro braccio robotico e che ci consente di trascinare a noi i nemici meno pesanti oppure di lanciarci contro quelli più grandi riavvolgendo il cavo. Questa è una delle principali meccaniche che è necessario usare il più possibile per continuare ad infliggere i danni ai nemici e non far scendere il conteggio della combo.

Il braccio artificiale di Nero ha poi diverse funzioni a seconda del tipo che andiamo ad equipaggiare. Ognuno di essi ha una sua abilità che va dallo sprigionare delle scariche elettriche per danneggiare i nemici, alle onde d’urto per allontanarli o per compiere un’ ulteriore schivata aerea. Tuttavia il numero di braccia che possiamo portare dietro è limitato e per poterlo cambiare con un altro durante gli scontri è necessario distruggere definitivamente quello che stiamo utilizzando perdendolo per sempre (possiamo sempre ricomprarlo da Nico oppure trovarne altri in giro per i livelli). Se da una parte può essere limitativo non scegliere liberamente quale braccio usare, dall’altra parte il giocatore deve selezionare i vari tipi di braccia con più attenzione e metterli in un ordine ben preciso a seconda delle sue esigenze.

Gli innesti robotici dispongono anche di una loro abilità potenziata che è in grado di infliggere enormi danni ai nemici. Questa abilità va però usata con molta accortezza perché porta alla distruzione del braccio una volta sfruttata. C’è anche da far notare che questa abilità può essere interrotta se un nemico ci attacca mentre la stiamo caricando e anche in questo caso il braccio robotico viene distrutto per sempre. Tuttavia questa può essere una meccanica molto utile per evitare che il nostro indicatore di combo scenda, infatti se stiamo per essere colpiti e iniziamo a caricare l’abilità del nostro arto, una volta che l’attacco nemico andrà a segno Nero si proteggerà con il suo braccio non prendendo danno e ciò ci permetterà di continuare la nostra combo senza che il nostro voto si abbassi.

Per sconfiggere le orribili creature un piccolo braccio meccanico non è sufficiente, ed è qui che in nostro aiuto arrivano la fidata spada Red Queen e la pistola Blue Rose.

La spada è la principale fonte di danno, dispone di varie combo che possono essere utilizzate premendo il tasto di attacco con tempismo differente. Questi attacchi possono essere compiuti sia a terra che in aria e sarà importante conoscere al meglio le varie combo e il loro utilizzo per ottenere il voto più alto. Ad aumentare la nostra potenza di attacco c’è l’indicatore Exceed della spada, che può essere caricato premendo più volte il tasto apposito. Una volta ottenuto uno o più livelli della barra Exceed i nostri prossimi attacchi saranno potenziati da una incredibile fiammata. Gestire al meglio questo indicatore sarà fondamentale alle difficoltà più alte.

La Blue Rose invece ci permette di infliggere danni dalla distanza, di prolungare la nostra serie di combo e di mantenere i nemici in volo per più tempo colpendoli con i suoi proiettili. Tenendo premuto il tasto per sparare, il nostro Nero caricherà l’arma con dei proiettili esplosivi.

L’uomo misterioso V

La new entry del roster è molto particolare e presenta uno stile di combattimento totalmente differente rispetto a Nero e Dante. Mentre gli altri due cacciatori di demoni si gettano nella mischia e sfoderano le loro armi contro i nemici, V si tiene a distanza e utilizza le sue 3 creature demoniache per sbaragliare le orde demoniache. Grazie ai suoi poteri V può evocare Griffon, un volatile in grado di usare i suoi fulmini per infliggere danni a distanza, Shadow invece è una specie di pantera che predilige gli attacchi ravvicinati e infine abbiamo Nightmare, il colosso che possiamo evocare utilizzando la nostra barra del devil trigger e che con i suoi attacchi laser e pesanti può ripulire il campo di battaglia. Tutte e tre le creature possiedono delle combo che possiamo mettere in catena in maniera molto simile a come facciamo con gli altri due personaggi.

La gestione del devil trigger con V è molto importante ai livelli di difficoltà più alti perché oltre a farci evocare il nostro fedele Nightmare ci permette, tenendo premuto l’apposito bottone, di potenziare le combo della nostre creature utilizzando una barra dell’indicatore viola. V oltretutto è l’unico personaggio in grado di poter accumulare il potere demoniaco in un modo alternativo: mentre le nostre belve attaccano i nemici andando ad aumentare la barra devil trigger, il giocatore può far leggere a V il libro che porta con sé. In questo modo il nostro personaggio aumenterà ulteriormente il potere a sua disposizione ma sarà più lento nei movimenti. Tuttavia saltando sarà possibile interrompere l’animazione della lettura del libro, in questo modo riusciremo a districarci da situazioni scomode.

La gestione delle creature diventa molto importante con V, infatti se si allontaneranno eccessivamente dal nostro personaggio riappariranno al nostro fianco, in questo modo il giocatore dovrà comunque esporsi un pochino per poter attaccare e non potrà stare troppo nelle retro vie. A limitare ulteriormente questo aspetto del combattimento che all’apparenza sembra una semplice rissa tra creature mentre noi siamo dei semplici spettatori, gli sviluppatori hanno pensato di non dare alle nostre evocazioni la possibilità di finire i demoni. Per annientarli definitivamente è necessario che V li trafigga con il suo bastone e per fare ciò è necessario valutare bene il momento giusto per infliggere il colpo di grazia, dato che siamo costretti ad avvicinarci ai nemici e un colpo ricevuto può rovinare la nostro combo. Anche la schivata del nostro nuovo personaggio differisce da quella degli altri due cacciatori; per poter effettuare quella laterale abbiamo bisogno di Shadow che si materializza sotto i nostri piedi e ci permette di compiere una scivolata sul terreno, mentre per schivare all’indietro richiamiamo Griffon che ci afferra il braccio facendoci spiccare una salto all’indietro. Anche in questo caso si va a notare la logica e il ragionamento che c’è stato dietro la costruzione del combat system di questo personaggio che all’apparenza può sembrare abbastanza semplice ma nasconde delle piccole meccaniche molto interessanti.

Griffon e Shadow non sono invincibili, ma hanno entrambi una barra della vita che una volta esaurita li vedrà tramutarsi in dei globi oscuri in attesa di recuperare le forze. Inutile dire che in questo stadio non potranno combattere, tuttavia avvicinandoci a loro sarà possibile fargli tornare in gioco più in fretta, ma avranno una resistenza più bassa.

Il leggendario cacciatore di demoni Dante

A chiudere il trio abbiamo il nostro adorato Dante, tornato più tamarro e agguerrito che mai con vecchie e nuove armi e i suoi soliti stili di combattimento.

Al livello tecnico è il personaggio più complesso da utilizzare, ma anche il più soddisfacente. Con lui è possibile cambiare le svariate armi in suo possesso in tempo reale durante le nostre serie di colpi (questo vale sia per le armi da mischia che da distanza) permettendoci dunque di concatenare una vasta e variegata serie di colpi con armi differenti. Gli stili invece vanno a mutare alcune nostre abilità: è importante utilizzare lo stile giusto al momento giusto a seconda della situazione in cui siamo, il loro cambiamento risulta immediato attraverso l’utilizzo della nostra croce direzionale. Lo stile trickster ci fornisce maggiore mobilità offrendoci la possibilità di schivare,scattare e più avanti teletrasportarci vicino ai nemici. Il swordmaster offre nuovi attacchi letali con le nostre armi da mischia, il gunslinger invece potenzia gli attacchi delle nostre armi da distanza mentre il royalguard ci conferisce la possibilità di bloccare gli attacchi nemici per poi sprigionare un pugno che fa danno a seconda di quanti colpi abbiamo parato.

Tutti gli stili risultano ben implementati all’interno del combat system e sono fondamentali per riuscire a utilizzare al meglio Dante. Se si considera quindi le numerose armi a disposizione e i vari stili che cambiano alcune loro meccaniche si ottiene quindi una esperienza di gioco molto appagante e frenetica che saprà certamente convincere gli amanti delle combo sempre in cerca del punteggio perfetto.

Le varie armi a nostra disposizione spaziano dalla classica spada Rebellion, all’armatura Balrog che ci da la possibilità di sferrare pugni e calci letali fino ad altre in grado di rompere la guardia dei nemici. Per quelle a distanza invece abbiamo le fedeli pistole Ebony e Ivory, la doppietta Coyote- A, ed altre armi devastanti ed eccentriche che nel corso della storia riusciremo ad ottenere. Anche con le armi vale sempre lo stesso discorso degli stili di combattimento; sarà necessario scegliere bene quali utilizzare a seconda della situazione e dei nemici che dobbiamo affrontare, dato che i nostri colpi saranno più veloci o più lenti a seconda dell’ arma che impugniamo, così come varia il loro raggio d’ azione.

Il tempismo e la velocità saranno elementi fondamentali per poter eccellere con Dante, a questo dobbiamo aggiungerci comunque una buona conoscenza delle combo a nostra disposizione e di come variano a seconda dell’ arma.

Non può mancare come al solito la nostra adorata forma demoniaca che ci garantisce una maggiore forza di attacco, più difesa e velocità oltre che alla rigenerazione della vita e nuove abilità.

Nico e lo sviluppo dei personaggi

Per ottenere il famigerato SSS rank è necessaria molta pratica e soprattutto un numero e una varietà di combo molto elevate. Ed è qui che ci viene in aiuto la già citata Nico, la nostra nuova compagna di avventure tanto bella quanto spericolata alla guida. Grazie a lei è possibile ottenere nuove abilità per Nero e V utilizzando le gemme rosse che otteniamo durante le nostre missioni (mentre Dante continua ad affidarsi alle classiche statue dei precedenti capitoli). In questo modo abbiamo a disposizione combo più varie e devastati e possiamo ottenere più facilmente punteggi elevati, ma ciò risulta comunque una sfida ardua perché siamo portati a conoscere ed utilizzare più attacchi ed è necessario stare sempre attenti a non essere colpiti.

Il gran numero di abilità a nostra disposizione porta il giocatore veramente interessato al prodotto ad allenarsi per utilizzarle al meglio e migliorare anche le sue capacità. Per poter far pratica abbiamo a disposizione il Vuoto, arena in cui è possibile scegliere il nemico da affrontare per testare le nostre abilità. Il giocatore può anche scegliere se utilizzare un nemico immortale come fantoccio da allenamento o se vuole può dargli la possibilità di attaccare e anche di morire, facendolo poi rinascere una volta che la sua barra della vita si è esaurita. Facendo ciò il giocatore può anche studiare al meglio gli attacchi da fare che gli portano il punteggio più alto.

Se comunque l’ offerta per quanto riguarda le abilità risulta piuttosto ricca e varia lo stesso non possiamo dire per gli oggetti consumabili da acquistare. Questi infatti saranno solo tre e si riducono alla gemma blu che incrementa l’ energia vitale, la gemma viola che aumenta l’indicatore devil trigger e la gemma dorata che ci consente di tornare in vita una volta sconfitti. Eravamo abituati a ben altro nei precedenti capitoli e sebbene alcuni in passato fossero molto sbilanciati come l’ acqua santa, sarebbe stato carino da parte degli sviluppatori un po’ di inventiva per qualche oggetto nuovo da utilizzare.

Ad ogni modo per poter ottenere tutte le abilità per i tre personaggi è necessario completare il gioco più volte in quanto i costi di alcune di esse è molto alto. Gli appassionati della saga quindi potranno affinare le loro tecniche e allo stesso tempo sbloccare le nuove abilità creando un dualismo tra la crescita del personaggio e quella del giocatore che vanno di pari passo.

Aspetto tecnico

Graficamente Devil May Cry 5 presenta una esperienza di combattimento convincente, l’azione frenetica è stabile intorno ai 60 fps e nonostante l’azione concitata sia condita da vari effetti particellari, non ho mai ravvisato alcun calo del frame rate. Se da questo punto di vista bisogna fare i complimenti alla Capcom per il lavoro svolto grazie al motore grafico RE Engine, altrettanto non posso dire per le ambientazioni e i caricamenti. Infatti le location proposte tendono ad essere poco variegate e molto simili tra loro, ritrovandoci per la maggior parte delle volte in uno scenario demoniaco che col tempo perde d’impatto. La stessa esplorazione degli ambienti è ridotta all’osso con solo delle piccole stanze nascoste dove è possibile trovare qualche gemma o simbolo per le missioni segrete.

Altra nota negativa va ai caricamenti, che sebbene non siano lunghi risultano troppo frequenti e invasivi soprattutto nella navigazione dei menù di gioco.

La colonna sonora invece è convincente ed accattivante, rimanendo su ritmi alti consoni al gioco e che varia in base al nostro punteggio mentre giochiamo.

Longevità e rigiocabilità

Questo aspetto del titolo risulta il più variabile di tutti a seconda di quanto si voglia approfondire il sistema di combattimento. Se si guarda la semplice durata della trama al livello di difficoltà normale si impiegherà circa 10 ore per completarla la prima volta.

Tuttavia se si vuole aumentare i livelli di sfida che sono ben sette in totale e sbloccare tutte le combo a disposizione dei vari personaggi allora il titolo ci porta via moltissime ore in più. Se a questo ci aggiungiamo le missioni segrete ottenibili esplorando i seppur lineari livelli e l’aggiunta ad Aprile del Bloody Palace, l’offerta che Devil May Cry 5 ci propone è soddisfacente, ma va di pari passo con la volontà del giocatore di approfondire le meccaniche del combat system, di migliorarsi, di mettersi alla prova ai livelli più ardui e di ottenere il punteggio migliore. Sarebbe stato bello aggiungere qualche oggetto segreto collezionabile in più magari.

In conclusione

Devil May Cry 5 risulta essere un titolo hack and slash di grande fattura, in grado di divertire e non annoiare mai grazie alla sua rodata struttura di gioco basata sulle combo e i punteggi.

Il livello tecnico, sebbene gli eccessivi caricamenti, risulta eccellente nella resa degli scontri e i tre personaggi a nostra disposizione offrono tutti un sistema di combattimento particolare e tantissime abilità sbloccabili e per poterle ottenere tutte è necessario finire più volte il titolo (oppure è sempre possibile acquistare con soldi veri le gemme per avere tutto a disposizione più in fretta).

Per chi è fan della saga e ha sempre trovato gusto nello squartare i demoni in compagnia di Dante l’acquisto è obbligato, tuttavia in caso fossimo giocatori che tendono a finire la trama principale e rimettere il gioco nello scaffale subito dopo allora il discorso è differente, in quanto la trama non spicca per longevità anche se ha spunti interessanti e non si apprezzerebbe in pieno tutte le sfaccettature del sistema di combattimento.

Il Dante proposto in questo Devil May Cry sebbene possa essere utilizzato solo a partire dalla seconda metà di gioco riesce a rendersi protagonista di siparietti molto simpatici e assurdi che i fan adoreranno, mentre Nero, che si vede artefice di molte battute in pieno stile Spider Man e V hanno uno sviluppo abbastanza convincente. Lo stesso purtroppo non possiamo dire di Trish e Lady a cui è stato ritagliato poco spazio mentre Nico riesce a farsi apprezzare con il suo classico spirito da ragazza camionista.

Le ambientazioni purtroppo perdono di mordente molto in fretta in quanto risultano abbastanza monotone, poco riconoscibili e i livelli sono molto lineari, riducendo al minimo il fattore esplorazione.

Sarebbe stato bello a mio avviso inserire qualche sezione a bordo di veicoli per dare un po’ di varietà al gameplay.

La rigiocabilità del titolo è molto consistente se si vuole ottenere i voti più alti e se si vogliono affrontare sfide sempre più ardue. Mentre la longevità di base della prima esperienza si appresta a circa 10 ore. Peccato per l’assenza al rilascio del Bloody Palace.

Piccola menzione alla componente multyplayer: infatti in determinate missioni i nostri tre personaggi si incontrano durante le battaglie con i demoni mentre in altri casi è necessario distruggere determinati elementi nell’ambiente per far proseguire il compagno. Ma in generale è un’ aggiunta piuttosto marginale nel gameplay, che non snatura l’esperienza di gioco.

Nel complesso mi sento di consigliare il gioco a tutti gli amanti del genere hack and slash e azione, che cercano una esperienza incentrata più su un combattimento intenso,appagante e variegato che sulla narrativa.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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