Vecchie Lire rarissime: ecco la classifica ufficiale

Le lire costituiscono un compendio di emissioni, fatte di monete e banconote, che in molti casi sono divenute riconoscibili in modo particolare dai collezionisti ma anche da coloro che hanno effettivamente utilizzato questi oggetti. Le vecchie lire infatti in molti casi fanno riferimento ad esemplari non così antichi, ed in particolare facendo riferimento alle monete non sono poche le emissioni che ancora oggi sono riscontrabili, ed in alcuni casi possono fare anche guadagnare cifre interessanti.

vecchie lire 20 centesimi 2 lire moneta

Ma quali sono le lire italiane più rare, facendo riferimento a quelle non troppo antiche?

Ecco una mini classifica ufficiale.

Le vecchie lire più rare: se le trovi, sei ricco

vecchie lire

Un esempio pratico è costituito dalla 5 lire Delfino, emissione che è stata per molti dimenticata ma che in realtà ha avuto una “carriera” molto lunga, iniziata nei primi anni 50 e terminata diversi decenni dopo, anche se per circa un decennio tra gli anni 50 e 60 non sono state emesse. Moneta dal valore medio, è in realtà abbastanza comune, eccezion fatta per gli esemplari del 1956, che per qualche motivo non meglio chiarito da fonti ufficiali, è molto più rara, al punto da avere una valutazione media di diverse centinaia di euro, fino a 3500 euro per un esemplare in stato perfetto.

E’ quasi contemporanea anche una moneta ancora meno ricordata, come la 2 lire Spiga, da non confondere con la 10 lire Spiga. La 2 lire in questione ha avuto una produzione decisamente meno prolifica, essendo stata concepita dal 1946 al 1950, restando attiva quindi per poco meno di un decennio effettivo, prima di essere stata sostituita da un’altra emissione.

Anche in questo caso il valore e la rarità dipende dall’anno: un pezzo del 1946 vale da poche decine di euro fino a 400 euro a seconda delle condizoni, ma la 2 lire Spiga più rara è sicuramente l’emissione del 1947, la più rara di questa categoria di monete, che ha un valore tra i 350 euro di una emissione in buono stato fino ad oltre 1200 per una in Fior di Conio, ossia il miglior stato di conservazione possibile. L’emissione è riconoscibile anche per la figura del contadino intento ad utilizzare un aratro.

In ultimo forse la moneta più rara dell’intero contesto del Dopoguerra italiano, la celeberrima 500 lire Caravelle, ma non una “comune” (che non vale moltissimo) ma l’edizione di prova, resa celebre da un presunto errore sulle bandiere presenti sull’imbarcazione, che sono rivolte a sinistra invece che nella direzione opposta.

Poco più di un centinaio di queste monete sono state coniate, ed oggi valgono fino a 3500 euro per un esemplare in ottimo stato, anche se alcuni pezzi venduti all’asta hanno superatot una valutazione di 10 mila euro!

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