Tasse e Criptovalute: attenzione, ecco cosa devi tenere sotto controllo

Criptovalute e tasse: quali sono tutte le regole fiscali che si devono sapere? Si devono pagare le tasse sulle criptovalute e ancora, devono sempre essere inserite nella dichiarazione dei redditi oppure no? Bene, se state cercando di approcciarvi al mondo delle Criptovalute e vi state dunque chiedendo quali sono le tasse da pagare, iniziamo a capire bene che cosa sono.

A livello fiscale, vediamo che le criptovalute sono equiparate alle valute estere e sappiamo bene che questo è un concetto che potrebbe non essere proprio di semplice comprensione dato che, a differenza di quel che riguarda le monete fisiche, le criptovalute non hanno un legame con un territorio. Risulta quindi difficile considerarle al pari di dollari, yen e altro ancora. Dal punto di vista fiscale, però è come se stessimo comprando per esempio dei dollari.

A sostegno di quanto detto, è la stessa Agenzia delle Entrate che afferma che le cripto sono delle valute estere e il wallet è quasi equiparato ad un conto corrente. Ai fini della dichiarazione dei redditi, e di tutte le tasse da pagare, allo stato attuale possiamo tranquillamente basarci sull’affermazione rilasciata dall’Agenzia delle Entrate. Per poter effettuare questa verifica sarebbe i caso di tenere conto sia delle valute virtuali, quindi delle criptovalute, sia delle cosiddette valute fiat, ovvero il classico dollaro.

Inoltre bisogna anche considerare tutte queste valute, detenute ovunque, il che comprende le banche, gli exchange ed anche i wallet. Nell’atto del comprare e del rivendere le criptovalute, è invece il caso di considerare anche le valute fiat e sarebbe anche consigliamo non basarsi esclusivamente sulla compravendita di criptovalute, poiché ci sono dei limiti che riguardano le valute estere denominate fiat.

In tal senso ci sono due limiti da considerare per capire se la compravendita è tassata o meno e possiamo identificare il limite quantitativo e il limite temporale. Il primo limite quantitativo va a stabilire che, per essere soggetto alle tasse, si deve superare un certo limite di giacenza di valute estere, che sia pari o superiore all’importo di € 51.645,69. Il secondo limite, quello temporale, stabilisce che dato che le criptovalute siano tassate, l’importo sopra indicato deve essere superato in un anno per un periodo di ben 7 giorni lavorativi consecutivi.

Questi 7 giorni però non sono affatto da considerarsi come da calendario, perché sono completamente escluse le domeniche ed i giorni festivi e sono invece contemplati nel calcolo i giorni che cadono di sabato. Qualora non superi entrambi questi limiti allo stesso tempo, allora state pur tranquilli perché non sarete soggetti a tassazione. In caso contrario, superando entrambi i limiti contemporaneamente, si deve invece calcolare la relativa tassazione.