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Stranger Things 3: un’estate sottosopra

Allerta spoiler: si sconsiglia la lettura a chi non volesse privarsi dell’effetto sorpresa!

Ebbene sì, dopo quasi 2 anni, la tanto attesa terza stagione di Stranger Things è finalmente approdata su Netflix. La serie prodotta e diretta dai fratelli Duffer è giunta al suo terzo capitolo; siamo di nuovo a Hawkins, nel 1985, durante quella che si rivelerà essere un’estate davvero calda in ogni senso per i nostri protagonisti. I ragazzi sono cresciuti infatti, e come loro, sono maturati i rapporti di amicizia e di amore instaurati nelle precedenti stagioni. Mike e Undici si ritrovano a fare i conti con la gelosia paterna di Hopper che li vorrebbe un po’ più distanti l’uno dall’altra; Jonathan e Nancy sono entrambi impegnati in un tirocinio nella sede del quotidiano locale; Lucas e Max sono ormai una coppia anche se faticano ad ammetterlo; Dustin è appena tornato da un campo estivo dove sembra abbia incontrato l’amore; Steve ha trovato lavoro nella gelateria del centro commerciale da poco inaugurato in città, dove ha conosciuto Robin, sua collega con cui sta nascendo un rapporto a metà tra l’odio e l’attrazione; Billy (il fratello di Max) sta facendo stragi di cuore fra le frequentatrici di tutte le età della piscina locale dove lavora come bagnino. In questo clima di novità, passioni e amori che sbocciano, chi non si trova a suo agio è Will, ancora traumatizzato dal sottosopra e dalle sue spaventose creature, che vorrebbe i suoi amici di sempre più presenti e più disposti a passare il tempo come erano soliti fare, fra lunghe sessioni di Dungeons and Dragons e serate in sala giochi, prima che le ragazze e l’adolescenza arrivassero a scombussolare gli equilibri del gruppo.

Ad Hawkins però, si sa, non si può mai stare troppo tranquilli. Un’organizzazione sovietica, infiltratasi in città senza destare sospetti, sta cercando di riaprire le porte del sottosopra, avvalendosi di scienziati, militari e individui senza scrupoli. Saranno i nostri eroi, Joyce e Nancy in primis grazie alla loro curiosità e al loro intuito, a scoprire che qualcosa di terribile sta accadendo intorno a loro e che si sta velocemente espandendo a macchia d’olio contagiando persone e animali.

Nel corso di questa terza stagione ritroveremo alcune vecchie conoscenze come Murray Bauman, amico di Hopper ossessionato da complotti e cospirazioni che avrà il ruolo fondamentale di interprete della lingua russa, aiutante, ma anche terapista di coppia per Joyce e Hopper che inizieranno a prendere coscienza dei propri sentimenti. Ma anche il professor Clarke, l’insegnante di scienze dei ragazzi che è sempre stato incoraggiante con loro e che stavolta aiuterà Joyce a capire quello che sta accadendo in città, scatenando peraltro la gelosia di Hopper.

Faremo la conoscenza anche di nuovi personaggi a cui non si può far altro che affezionarsi da subito. Uno su tutti il Dr. Alexei, soprannominato Smirnoff, scienziato russo che si renderà protagonista di siparietti esilaranti e a tratti commoventi insieme a Hopper, Joyce e Murray, uniti in una surreale avventura “on the road”.  E poi Robin, la nuova amica e collega di Steve, che diventerà in fretta un membro fondamentale del gruppo, portando una ventata di ironia e sfrontatezza. Per non parlare della new entry più giovane e irriverente: Erica, la sorella minore di Lucas, un inaspettato concentrato di furbizia e presunzione che si rivelerà essere l’adorabile rompi scatole di cui il gruppo aveva bisogno. Una menzione speciale è doverosa anche per Billy e per Karen Wheeler (la madre di Mike e Nancy), che pur non essendo personaggi nuovi, in questa stagione assumeranno un ruolo davvero importante nello sviluppo della vicenda.

Insomma, questa terza stagione ha tutte le carte in regola per stupire, divertire, spaventare e appassionare lo spettatore. Ottimo sviluppo del background e della psicologia dei personaggi, sia principali che minori, che diventano davvero tridimensionali con le loro peculiarità, i loro punti di forza e di debolezza; una trama dai toni horror sempre più oscuri, angoscianti e scioccanti, ma che allo stesso tempo lascia spazio a sentimenti, intrecci, momenti di leggerezza e di avventura; scenografie, locations, costumi e colonna sonora impeccabili, che riescono a catapultare chi guarda direttamente nell’atmosfera degli anni ’80, grazie agli innumerevoli riferimenti alla cultura di quel periodo (Ritorno al futuro, Magnum P.I., Star Wars, gli omaggi al cinema di Romero e Carpenter, solo per citarne alcuni) e al clima di guerra fredda che si respirava in quegli anni in America.

Otto episodi dalla durata di un’ora circa ciascuno che tengono incollati allo schermo, con l’impazienza di vedere immediatamente cosa succederà in quello successivo, in un’altalena di emozioni contrastanti, tra curiosità, gioia, tristezza, rabbia, paura, incredulità…

A tutti noi che ci siamo lanciati nella maratona non appena gli episodi sono stati caricati su Netflix, non rimane che attendere la già confermata quarta stagione dello show di cui al momento si sa poco o niente, se non che la storia riprenderà la questione lasciata in sospeso con la Russia e che quindi la vicenda si evolverà anche al di fuori della cittadina di Hawkins, e il fatto che Netflix lascerà ai fratelli Duffer la libertà e i tempi necessari, non facendo quindi promesse su possibili date di uscita. Possiamo solo armarci di pazienza dunque, e nel frattempo abbuffarci di Eggos riguardando Terminator e La storia Infinita.

Andrea

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