Ottava generazione targata Sony: la top10 di questi 7 anni di PS4!

Proprio mentre scrivo questo articolo una quantità esagerata di PS5, la nuova console Sony sta venendo distribuiti nei magazzini di tutto il mondo: la nuova generazione è alle porte, ed è quindi il momento di tirare le somme.


10 – Death Stranding
La recente fatica di Kojima non è stato, a quanto pare, il successo planetario in cui Sony sperava: le vendite sono infatti state buone ma non buonissime, dato che il passaparola su
quanto il gioco fosse come dire non esattamente frenetico deve aver scoraggiato tanti giocatori più casual o dai gusti un po’ più rigidi. Death Stranding si prende i suoi tempi ed ha anche un paio di difetti abbastanza gravi che effettivamente, secondo me, non gli permettono di raggiungere l’eccellenza di altri titoli. Dei menù inutilmente ostici e complicati ed una trama solida ma narrata con dei ritmi totalmente sbagliati lo rendono “solamente” un ottimo gioco, uno che tuttavia consiglierei di quantomeno provare a chiunque non viva la propria vita videoludica a soli colpi di battle royale frenetici: il gameplay è sorprendentemente più soddisfacente di quanto non possa sembrare all’inizio. E’ inoltre un gioco davvero unico per il titolo di esperienza e di ambientazione costruita.

9 – Journey
Può stare in una top10 dei videogiochi usciti negli ultimi 7 anni un’esperienza che dura sì e no tre ore e durante la quale non devi fare altro che muoverti e saltare? Assolutamente sì, ed è questa la magia di Journey: lo stile delle ambientazioni semplice ma d’effetto, le palette di colori sempre azzeccatissime, un sound design che definirei “dolce” ed il messaggio intrinseco del gioco danno vita ad un videogioco che saprà sorprendevi con la sua scorrevolezza…un vero e proprio VIAGGIO, per l’appunto.

8 – Hollow Knight
Quando il sottogenere platform metroidvania (un genere ibrido così definito in quanto pesca a piene mani dai videogiochi Metroid e Castlevania) si intreccia con una narrazione ed un tipo di sfida palesemente ispirati da dark souls, ecco che nasce un altro “piccolo” capolavoro: Hollow Knight. Stile e musiche eccezionali incorniciano un gameplay dalla varietà incredibile per un gioco di fatto bidimensionale e dalla difficoltà, per chi vorrà spingerli oltre il semplice sconfiggere tutti i boss del gioco completando “la trama”, a dir poco brutale.

7 – The Witcher 3
In attesa di Cyberpunk 2077, che dopo diversi rinvii possiamo ormai ufficilamente dire che uscirà addirittura dopo l’uscita di PlayStation 4 ed Xbox Series X, per godere delle fatiche di CD Projekt Red bisogna buttarsi su The Witcher 3, uno dei migliori giochi open world la cui forza è senza dubbio la sceneggiatura e la scrittura dei personaggi, mentre il gameplay è sì efficace ma a tratti legnoso, decisamente non per tutti. Non è tuttavia un caso che la software house sia adorata da tantissimi fan, in quanto la cura e la qualità delle loro produzioni è al top, per non parlare della scelta di distrubuire gratuitamente tantissimi contenuti aggiuntivi per il gioco, nel corso degli anni.

6 – Red Dead Redemption 2
Unico gioco di questa classifica di cui mi permetto di parlare senza averlo ancora effettivamente avuto tra le mani: la qualità del gioco Rockstar è infatti evidente e non penso ci sia bisogno della prova su strada effettiva per inserirlo in questa top10. La qualità di musiche, animazioni, sceneggiatura e world building sono di altissimo livello ed il gioco potrebbe allontanare il fruitore solo per colpa di qualche tempo “morto” a cavallo, che viene sfruttato dalla sceneggiatura per approfondire dettagli e caratterizzazione.

5 – Dark Souls III
Miyazaki torna sulla sua creatura, dopo aver lasciato ad altri la cura del secondo capitolo della saga…e con lui, è tornata anche la qualità. Il gameplay riprende esattamente quello del primo capitolo rendendolo però un minimo più accessibile nella speranza di soddisfare ed intrattenere un pubblico più ampio. La lore viene approfondita ed ampliata, mentre le ambientazioni e lo stile di boss e “mondi” sono di altissimo livello.

4 – Uncharted 4
Naughty Dog sfiora il podio con il quarto capitolo di una delle saghe videoludiche ormai più famose, Uncharted. Dopo la piccola scivolata del terzo capitolo Naughty Dog unisce all’adrenalina e al senso di avventura classico di Uncharted un po’ di sentimento: in questo quarto capitolo Nathan interagirà infatti con suo fratello, che credeva morto, oltre ai soliti personaggi “spalla” come Sullivan ed Elena. E’ facile quindi capire come unendo una trama decisamente più interessante e profonda degli altri capitoli ad un comparto tecnico di livello sbalorditivo si sia ottenuto uno dei migliori giochi di questa generazione.

3 – Bloodborne
Ancora Miyazaki, ancora From Software: Bloodborne è una nuova ip (intellectual property) della From Software, che riprende molte meccaniche tipiche dei Souls e ce le propone in una chiave più action, immergendo il tutto in uno stile Steampunk-Horror azzeccatissimo per lore e gameplay. Il gioco soffre un po’ dal lato tecnico (con gli fps che si aggirano attorno ai 28-30) ma sotto ogni altro punto di vista è stato acclamato da tutti, con ragione. Un capolavoro di cui si attende un nuovo capitolo come di pochi altri videogiochi.

2 – The Last of Us Part II
Naughty Dog in questa classifica domina sicuramente: dopo la quarta posizione con Uncharted 4 ecco infatti questa seconda posizione con la più recente fatica. L’attesissimo The Last of Us Part II ha fatto discutere tantissimo a causa di alcune scelte di sceneggiatura a dir poco coraggiose e di diversi personaggi dall’orientamento sessuale e dal look “moderno”, per così dire. Purtroppo in questo mondo sono presenti ancora fin troppi bigotti, ma passata una iniziale ondata di recensioni immotivamente negative, minacce di morte agli attori e a membri dello staff del gioco, ciò che è rimasto è solo una cosa: un capolavoro immortale che dal punto di vista tecnico farà scuola per anni e che fa della sua sceneggiatura d’impatto il suo punto forte. Un gioco crudo che non si tira indietro, e quando deve prendere a cazzotti il giocatore emotivamente parlando lo fa con tutta la violenza gratica ed emotiva possibile.

1 – God of War
Re di questa generazione è il buon vecchio Kratos, che torna con un seguito mascherato da reboot: se l’ambientazione norrena ed il fatto che fin dai primi trailer veniva mostrato come in questo capitolo Kratos avesse un figlio avevano tratto in inganno tutti…il gioco si fa forte di un intreccio con i vecchi capitoli che solo chi li ha giocati potrà cogliere. Per tutti gli altri l’esperienza rimane comunque validissima, con una trama che rimane comprensibile, delle musiche epiche, una grafica clamorosa ed un gameplay soddisfacente ma tuttavia accessibile a molti. God of War II è un capolavoro annunciato, e forse solo il peso di un hype ormai alle stelle potrà impedire a questo nuovo capitolo di prendersi lo scettro di gioco dell’anno 2021.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *